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Memorie di Giuda, vol. I

Chapter 4 No.4

Word Count: 5931    |    Released on: 06/12/2017

salemme era stato co

aveva tentato tanti altri, nobili, utili, politici, umani, per spezzare quella cerchia di bronzo, ch'estraniava gli Ebrei dalla comunanza degli altr

a Tiro, - dalle città greche e romane che s'innalzano sopra il suolo dei figli di Jacob, - Cesarea, Gadara, Sephoris, Pella, Scitopoli, Hippos, Phasaelus, Tiberiade. Le città di Sa

alto grado, per le quali c'era una sportula apposita di entrata. Le file superiori erano tutte occupate dalle donne, quasi tutte velate; le prime, dagli uomini di condizione più elevata, magistrati, principi, capi di miliz

i, sopra due sedie d'avorio incrostate d'oro, siedevano Claudia Procula, con ai piedi dei cuscini di seta azzurra ricamata di argento, e Pomponius Flaccus che li poggiava sopra un tappeto persiano. Dietro ad essi il seguito delle loro corti e degli ufficiali. Pilato occupava un se

i, fianchi, tagliando teste e membra, e correndo sempre innanzi, sempre innanzi, sopra feriti, morenti e cadaveri? Non c'era una famiglia ebrea che non avesse il suo lutto; donde poteva spillare la gioia? Nessuno conosceva quei combattenti, nessuno scommetteva per uno o contro uno di essi; come potevano interessarsene? Il popolo ebreo ha della sensualità per la bellezza, come tutte le razze orientali, ma non il sentimento del bello, come il Greco ed il Romano. Il popolo ebreo teme la forza ed è malfidente della destrezza; egli non l'ammira, non la coltiva, e nemmeno, a mo' dei Greci e dei Romani, l'apprezza. C

e venne ben tosto a destar

, aizzato da cani che lo cacciavano e che lasciavano il tempo così ai cori ed ai cimbalisti di mettersi in salvo per la sana vi

nella festa. Allora un araldo si alzò dietro a Pilato, ed avan

pugno. Quelli che dovevano esser crocifissi la sera precedevano gli altri. Erano i più vecchi, i più deboli; li conducevano soldati indigeni. Il secondo gruppo era composto dei condannati alle bestie, in semplice tunica, con un solo pugnale a dife

io, coraggio! Poi seguì un silenzio che faceva fremere. I condannati non pronunziarono una parola. Tutti ave

l bacio forse, ch'e' vi cercava. Moab scorreva degli occhi ansiosi le gradinate dove stavan le donne, visibilmente inquieto, concentrando tutta la potenza della su

so livello della moglie di Pilato. Mano mano che i condannati avanzavano verso quella parte dell'arena, la agitazione di quella donna aumentava. Ella si alzò e spinse il suo corpo sì avanti, sì avanti, che un'altra donna seduta vicino a lei, la prese per la vita

e sopra il suo cuscino, lasciando andar

resa scoppiò in mezzo all'assemblea. Pilato impallidì come un cadavere. Moab era caduto affranto, e lo avevano trasportato svenuto. Claudia disse qualche parola al suo vicino Flaccus, questi le ripetè a Pilato che non rispose. I suoi occhi erano fissi al posto ove sedeva Mirjam. Questa si era

un po' di freddo nel r

o s'incontrò coi condannati

i compatriotti. I contorni del Golgota erano gremiti di gente; ma pareva che quelle migliaia di uomini e di donne f

fu breve. Essi ne avevano l'abitudine. Un'ora dopo avevano issato i condannati sulla croce, piedi e mani legate; poi, qua

rido inarticolato che non esprimeva nulla e diceva tutto. E fu il solo. Il po

Justus era arrivato un po' più tardi; poichè quel cattivo mobile avrebbe passata tutta la sua vita ai

il piccolo cocuzzolo del Golgota. La luna lo rischiarava completamente. Un venticello acuto cacciava dinanzi a sè una peluria di bianco vapore frangiato in pi

arve ai nostri occhi. A misura che ci facevamo più presso, quelle

ledizione o l'estrema preghiera. Dei cani vagabondi, che venivano dall'orgiare nel Carniere dei cadaveri, abbai

a nè madre, nè.... mormorava Maria stringendos

e è più triste il morire senza funestare lo

ancor morto. I loro petti si sollevavano con uno sforzo che faceva scricchiolare le loro coste. Le ossa d

la voce proruppe da tutte quelle fau

uffone era anch'esso addolorato! Io dissi il mio nome. Io ero conosciuto da tutti i patrioti dell'ex regno d'E

si io: morite in pace

petti avevano cess

pian

, sembrava desolato e

nessun soccorso, non potendo nè al

coltando quel singhiozz

sua compagna; il cucullo gettava la sua monotona nota al vento che soffiava l'alito appestato dalla valle ai nostri piedi; lo sciacallo più lungi latrava dalla gioia. Mentre le finestre del

ecipitandomi verso

le due ultime voci che r

edevano quasi tutt

Maria. Bar Abbas arrivò troppo t

ncora il grido: V

lla donna che avevo veduta nel circo? C

stranieri, occupavano quella parte dell'anfiteatro che circonda come due ale la loggia di Pilato, per andare a sollazzarsi

ipione Nasica e di Lentulus, nè i cinque ippopotami opposti ai ventitrè coccodrilli di Sagurus, nè la caccia dei cento leoni organizzata da Silla, nè quella dei trecento e quindici leoni data da Pompeo, o quella di quattrocento data Cesare. Non c'eran

lli, dodici leoni ed una pantera, che, dicevano, li valeva tutti; e per aguzzare l'appet

ua e là ridere le donne, gli uomini smettevano la loro gravità, e s'imbrattavano la faccia con grappoli d'uva, e là ove trovavasi Bar Abbas era un s

bas aveva portato sotto il mantello un piccolo maiale, che aveva trovato non so dove, poichè quel quadrupede è cosa rarissima ed antipatica nella Giudea ed a Gerusalemme. Lo mostrava di tanto in tanto, lo mordeva al

olo cominciava. Questo fu il segnale per i bestiarii di sollevare le grate di ferro alle bestie feroci, per i guardiani di condurre i prigionieri, e pel popolo ebreo di levar

simi a Claudia. Io sperava di veder

Flaccus si guard

non durò lungamente. Altri og

ollocarono al fondo del

ro dosso, serrati, le braccia incrociate al petto, la diritta armata del pugnale in avanti. E' formavano come un pilastro: e non un muscolo del corpo loro, o della faccia, tremava. Soltanto parevano molto pallidi. Con la testa e i piedi nudi - quella panoplia vivente serbava ancora

e altresì, eran

dell'anfiteatro, ma ai lati, ecco da una parte lanciarsi come in un gruppo

anzi che di terrore,

zio era

di faccia: e d'uno sguardo di traverso, a dieci passi dalla loggia di Claudia, i condannati. Tigri e coccodrilli compresero immediatamente, per istinto, che il loro più grande pericolo non veniva dagli uomini. Tosto le due bande sostarono per osservarsi reciprocamente. Le tigri si accosciarono ventre a terra, la testa allungata, lo sguardo f

r Abbas dal suo posto, attenti! attenti! ecco

ta giullarata, ed il nome di Hannah re

ano confidenza nelle loro corazze, come arma difensiva, e nei loro rictus - vere voragini ir

oro posizione; solamente da accovacciate che erano si appoggiarono sulle loro piote, come per prendere uno slancio. Questa prudenza sembrò senza dubbio disonorante per uno di essi, che gettando un urlo soffocato spiccò un salto di fianco, isolandosi dai suoi colleghi. Dopo questo primo salto, quel tigre audace ne fece un secondo da un altro verso, tentando una diversione, e con un terzo, si slanciò so

alle due parti. Se per altro avessero pensato

aria ne er

di sorvegliarsi. Il risultato di quella prova, sembrò per altro impressionare i coccodrilli, che si credevano invulnerabili

come il borbottare lontano del tuono. Il gruppo si ruppe. Mentre quattro o cinq

forse, prenderli al volo. Ma in sul più bello di questa evoluzione sentirono che le tigri danzatrici, piovevano sui loro dorsi

ziare l'epidermide più tenera del ventre. Così dilaniati, i coccodrilli si rovesciavano, e quelli che non potevano colpire il loro nemico fuori di portata, divoravano l

era ormai cessata. I combattenti erano in preda al furore. I quattro coccodrilli insanguinati inseguivano le tigri, strisciando rapidamente, presentando sempre il loro rictus formidabile, ghignando atrocemente. Le tigri saltabeccavano con rapidità vertiginosa da ogni

di impossibile a raccontarsi, perchè gli o

ri e coccodrilli, accollacciantisi, e rivolgentisi nella sabbia. Il sangue spruzzava fino a noi. C'era come una pioggia di lembi di carne, che volteggiava nell'aria. I coccodrilli restarono a mezza via, estinti, distrutti. Ma quel gruppo delle tigri

va gli onori del trionfo pel prudente Hannah, che s'era tenuto a parte

di quella testa e di quella mano guardò da prima il carnaio ove si trovava, poi attorno attorno, come chi si risveglia da un sonno d'ubbriachezza. Questa ispezione n

e di sangue. Raccolse un lembo di clamide, e si rasciugò il viso per vedere. Allora potemmo riconosc

in guardia, Hannah

a un pericolo in quel coso vivente che si agitava all'altra es

Moab, ferito, non poteva più correre a sua voglia. Il coccodrillo si spingeva sempre più avanti. Non avendo più la celerità per difesa, non re

la non soffocava il coccodrillo: e' l'inghiottiva. Ma in quel lampo di sosta Moab si gettò ventre a terra, saltò alla gola del mostro, col suo pugnale, lo squartò d'alto in basso e si tenne avvinto al suo collo com

lora, onde spazzare quelle carcass

a, cominciò a g

mano col pollice ritto come le vestali romane. La grazia era accordata.

i onde disinfettare l'aria il più presto possibile; poi con dei rastrelli copri

mbe su

prire una porta di fianco, e se

rto, e coi loro magnifici cavalli neri della Numidia. Portavano sul capo un superbo turbante celeste, colore della l

annati vestiti di una leggera tunica rossa, la testa

in isquadrone sotto il podium. I sei condannati ven

i Claudia si alzò, e dodici leoni co

a era l'uomo per questi re del libero spazio perchè essi dovessero prendersene pensiero o accorgersi della sua presenza? Ma l'uomo non sembrava neppur egli tocco da quel formidabile pericolo. I cavalli soli tremavano, e si ricop

il nimico e la preda che li attendeva. I leoni per altro non si affrettarono. Alcuni, odorando l'aria o batten

lanciò e cominciò a correre pel circo, demente e scapigliato, trascinand

lla muta infernale, per attirarla a sè e liberare così il loro disgraziato compagno. Quattro o cinque leoni, feriti, si fermarono di fatti, e vedend

ia colle sue zampe. Ma due altri leoni avevano azzannato per di dietro il cavallo, che si abbiosciò dal terrore sotto il suo cavaliere. Cavallo

più. Uno dei combattenti, ferito mortalmente, rotolava dalla sua cavalcatura, e arrestava, come il pomo d'oro di Atalanta, le bestie feroci che lo inseguivano. I giavellotti solcavano l'aria del circo. Menahem s'impadronì allora d'uno spiedo, e saltò sul cavallo che volava nel ricinto come un'aquila. Gli uomini a piedi, tutti feriti, corsero sopra i due leoni che facevano strazio del cavaliere cadut

o. Cinque dei Siriaci del re Aretas, erano estinti. Otto leoni erano stati ammazzati, e gli altri qu

ro, traversandolo da parte a parte. Nello sforzo, per altro, l'infelice Siriaco perdette l'equilibrio, e cadde. E' si trovò fra gli artigli dei due ultimi leoni i quali, feriti mortalmente, ebbero però ancora bastante forza per ridurlo a minuzzoli. Quando Menahem, r

va scontrarsi ancora con quella terribile pantera che si dice

rsi. Egli aveva un braccio divorato, il fianco sdrucito, ma la mano diritta intatta, le gambe sane, e ogni specie d'a

ccosciò sotto un fremito vertiginoso che s'impadronì di tutto il suo corpo. L'istinto le rivelava la presenza di un inimico che aveva causato quell'eccidio d'individ

ciò a inebbriarla. Un giavellotto che la colpì sulle narici la fece balzare. Allora comprese il peric

d i gatti della casa paterna. Egli passava le giornate intiere nelle solitudini

gia di Claudia. La pantera balzava urlando orribilmente, si aggrappava alle sbarre della grata delle bestie ed a quella che serviva di riparo agli spettatori della prima fila, i suoi sbalzi erano prodigiosi, ma ovunque trovava degli spettatori che la impaurivano. Menahem l

gli spettatori, e venne a cadere a dieci passi da me e da Justus, vicino a Claudia. Un grido di terrore scoppiò in mezzo alla folla, ed un mortale salva chi può cominciò. Claudia si alzò in piedi, e strappò dai suoi capelli quel piccolo pugnale lungo ed affilato, di cui

Justus, tirandomi de

sona di Claudia, separati soltanto dal cordone di seta che segnava la demarcazi

sinistro appoggiato solidamente al muro del vomitorio, e la gamba diritta in avanti. La pantera venne a rovesciarsi su me. La ricevetti sul pugnale, ove s'infilzò. Il contraccolpo mi fece piegare sui garretti, e mi respinse così vicino al pe

, per nulla spaventata di ciò c

salutandola con un

to bella,

allon

ire a Cneus Priscus, c

, rispose il

nosceva! B

er

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