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Gioia!

Chapter 5 No.5

Word Count: 2153    |    Released on: 04/12/2017

lum

Luminosa

rare mancante di modestia. In

una storia che ha la sua brava

Lola far

rie della perfida Albion, non me ne ero accorta. Un giorno alzando gli occhi per caso al calendario m'avvidi che l'est

- chiesi a chi mi stava accanto,

a, - mi fu

a Macugnaga.

ga in ottobre sarebbe vuota, c

rt

zzuli quando arrivai lassù, e i ghiacciai del Monte Rosa fumigavano abbaglianti

naga er

gloria di sole e di neve

udeva i suoi alberghi, e se non volevo dormire nelle pi

riade montana, con un piede sul pendìo e l'altro nel torrente - e presi alloggio nel piccolo H?tel des Alpes,

ondata dai suoi venti o trenta bambini, che tutti le strillavano qualche cosa.

pallida e mormorò il mio nome. Mi parve lusi

rmi. Mi portò molti fiori. E

ero: - Ah, la maestrina

nsieme una grande paura e un certo romantico compiacimento. - L'hanno detto tutti; anche i dot

beti, arrampicandomi per l'arida morena, traversando il torrente e scivolando sui sassi levigati e bagnandomi fino alle ginocchia nella gelida acqua, arrivando infine alla croce su

e una piccola preghiera perchè Lola guarisse; ad ogni Madonnina ammantata d'azzurro, im

re sapevo che Lola

on quegli occhi troppo lucenti. Le bambine della scuola avevano tutti i momenti ricreazione perchè la maestra

orno, l'invit

pieno sole, uscivamo entrambe sul terrazzo. Non permettevo che mi parlasse. Era l'ora in cui le veniva la febb

partiva, io la baciavo. Ed ogni v

raz

on garbo, un poco ogni giorno, allontanandosi gradatamente d

la signora Maria. - Tornerà in aprile. E spero che allora, - soggi

un sospiro, pensando come di r

nti alla Posta per salutarmi alla

mi accompagnarono per un tratto di strada. Ma già tutti se n'erano tornati indietro al villaggio allorchè, a uno svolto, vidi Lola seduta su un tronco d'albero

lontano, - la sgridai. -

La scorderò mai, - disse. - Ella è

ata! - risi,

ormorò il suo

asa. Badate di far giudiz

Luminosa, -

o - e i fiori ciondolavano le teste di qua e di là, stanchi d'essere portati come io di portarli - passai davanti a una piccola cappella. Mi fermai a guardare. Dentro, u

- O Madonnina dalle Sette Stell

resi

. .

a Parigi (rispeditomi dal mio indirizzo ?stabile? di Milano, dove non mi trovo mai

liamo bene. La nostra maestra ci parla sempre di lei. Andr

ollettivamente le ventinove bambine; che a loro volta mi risposero con un'altra ca

Lumi

dell'albergo presentandomel

avvizzite delle violette boschive. Mi seguivano da Milano a Roma, da Roma a Genova, da Genova a Montecarlo, da Montecarlo a Parigi.... Un giorno di nebbia nera a Londra, al mi

via con

e rimase, lene e

Italia. Ed ecco che un giorno mi venne annunci

tta esile sotto un grande cappello di feltro.

nosa! Non m

la rosata, abbro

tate? Ma state me

chili. - Per Lola è l'obesità, poichè a Ceppo ne p

e così esagerata, - dissi s

volta non mi

che mi ha incuorata e consolata; a Lei ch

del dottore. - E in cuor mio soggiunsi

za di due mesi dalla sua scuola.

principio questo nomignolo mi lusingava deliziosamente. Quando per la casa mi udivo chiamare così, accorrevo lieta e sorridente. E a poco a poc

e martirio, quali sacrifici m'impone

a luminosa. Quando si ha molto da fare, quando si ha fretta, quando le cose non vanno pel loro verso,

cevo press'a poco ciò che mi garbava. Al mattino mi alzavo quando mi pareva; mi vestivo come mi piace

o spirito è voluttuosamente inabissato nelle lontane, vellutate pr

liata, Fat

ibile luminoso; mi tocca rispondere a tono - non con un inarticolat

giorno! buo

isprezza le apparenze) e infilare i piedi in un paio di pantofole paleontologiche, ma che serbano i resti d'una fodera di pelliccia. Così, appuntate le

i mi salutano: - Ti aspettiamo, fata! - E

la fata!... la

he, lungi dal sembrare una fata, somiglio piuttosto (come direbbe l

ra, fuori dei piedi! le pantofole colla pelliccia; mi vesto, mi calzo, mi prof

la fata! La F

pio di questo racconto v

sia essa moglie o sorella, suocera o cognata, zia o nipote; sia essa allegra o arcigna, indulgente o

uisa, o come del caso), tu

mezzo perchè la tua ca

eriera, dare gli otto giorni alla cuoca, assestare qualche scappellotto ai bambini strillanti.... prest

mia Fata

io. - (Perchè non può d

dieci la bufer

la indurrà non soltanto a comporsi un'espressione intonata

ta, di effondere intorno a sè luce e letizia, di sentirsi il sorriso sempre presso alle labbra, l

arole evocatrici di raggi e di lucentezze, ecco che il

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