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Gioia!

Chapter 9 No.9

Word Count: 2539    |    Released on: 04/12/2017

i di F

nelle fauci spalancate della Morte qualche milione d'uomini e ne aveva messo al mondo altrettanti; aveva spezzato molti cuori teneri e ferr

olando come un vecchio medico condotto un po' rimbambito, si

o e soffiando, il Destino si rimise in giro, coi suoi occhial

ngeva, e la sua voce era più forte di tutte

Fate che non sia morto!... Rendet

limitare per lasciar entrare un soldato, se ne an

sita fu ad un

appandosi convulsa al manto lacero del

tuo Gigi e non

giuro. Non ti ch

che volevano la salute; e dei poveri che volevano l'agiatezza; e dei poeti che volevano la gloria.... E tutti gi

ino li ac

ali un anno e pel Destino un'ora - che già tutti quelli ch'egli ave

brontolò il Destino affaccian

mio figlio che mi vuol portare in cas

geva: - C'è Gigi

te sterili erano piene di rimpianti e di struggimenti; e gli ammalati che avevano ricuperato

avevate promesso di non chiedere

nestra e tor

messe al Destino; poichè non accade mai che,

azia, accontentatevi di quella, e fatela durare il più p

. .

ricordi del passato alle speranze dell'avvenire, come un ma

sorgeva uno, della

rk House a Norwood; e ciascuno diceva ciò che a

io. - Io palombaro, - disse Anselmo. - Io sarò capo di una tribù di pellirossi, - disse Eva, ch'era fa

ce, -

il futuro cavallerizzo disse: - Che sciocc

evo essere padrona di una pasticceria; e que

esi ad Anselmo: - Che c

ui, con pittoresca ambiguità, -

domanda: - E non si può

*

he bisognerebbe istituire dei corsi di lezioni speciali per insegnar

ora in cui non si è stati felici (o, ciò che è sinonimo, in cui non

arte difficile e complessa; per possederla occorre un'educazione sp

e i temperamenti. Quello che rende felice me, per esempio, lascerebbe perfet

cità di Dora è una cosa così stra

corse allo specchio e si guardò lungamente, facendo molte smorfie colla

- le chie

- diss'ella, -

Sei divorziata? Tu

collo all'indietro, forzando tutti i muscoli; poi giri il capo lentamente da destra a sinistra, e viceversa, sessantaquattro volte. Poi pizzichi fortemente ottanta volte la carne sotto al mento; e, dopo un grande lavacro

io - mi dirai il r

tranquilla soddisfazione, - che con questo sistema, tra sei mes

ella seguita

ella mia vita un nuovo senso di felicità. Qu

ervo, - e quei dieci

aritmetica, - mi

mpo in cui non avevi il doppio

ci pensavo,

ità s'imparerebbe a pensare, a pensare a tutto ciò che di buono si ha, a t

gra e carina.... - S'interrompe con un sospiro. - Com'è detestabile ogni mat

lieta. - Vado allo specchio e mi dico: - Che gioia essere quale sono

Dora, - ma tra

ni potrò dire

nsierosa. - è un

i!... Vi è, ahimè! chi non li apre più?. Alzarsi, traversare la camera e spalancare la finestra: ?Che beatitudine poter salutare, ritta in piedi, la nuova giornata!...? Ascoltare, se sei in campagna, il grido degli uccelli; udire, se sei in città, battere i tappeti nel cortile p

e inclini a credere che i

erzione, pur così abituale, è falsa anch'essa come la prima. I bambini non sono felici p

i tutte le cose buone, belle - o anche solo normali - che s

che camminano, sono altrettante fonti di felicità. Imparerebbero a rallegrarsi di tutto: C'è il sole -

sono innamorata - che tranquillità!... Ho tanta gente d'intorno - che divertimento! Sono tut

i i giorni e a tutte le ore dire a sè stessi e agli altri: - Io sono feli

ini! E, come ci si esercita negli sports, o nelle lingue estere, così si può esercitarsi al

zioni sulla ?Felicità nell'Amore?, per esempio, sare

e le ascolta con scettico sorris

licità nell'amore è una contraddizione in termini.

entenzio io - non

tte Dora - non può

ra le più utili. Le allieve di questo corso si divideranno in due categorie: quella delle ?Amate? e quella delle ?Amatrici?. La grande maggioranza del

dice Dora co

ici? preferirebbero appartenere alla ca

? - esclama D

. Non è forse più felice l'artista che il suo modello? Non dovremmo noi preferire a

Dora stringendo

- le ?Amate? - che come statuette d'amianto, s'ergono illese tra le fiamme dell'amore altrui, insensibili alle passioni ch'esse ispirano senza condividerle.... Perchè, bada

i alquanto vacui. - Lìmitati a spiegarmi il tuo ?corso di

vitare gli amori sfortunati. Per esempio: La donna, nella relazione amorosa, sia sempre l'ultima a cominciare e la prima a finire; cioè, non s'innamori mai lei per la prima, nè si disinnamori lei per l'ultima. - (

dice Dora. - Passi

mporta! Purchè colui ch'io amo sia bello. - Io non gli piaccio? Che importa! Pur ch'egli piaccia a me! - Egli mi è lontano? Ma io lo tengo chiuso nei miei pensieri dove lo trovo quando voglio. - Si noti che queste teorie, esposte con tutta franchezza all'oggetto amato, hanno un altro vantaggio. L'uomo, lo sappiamo, è assai vano. Quindi non accadrà mai che, di fronte a un simile atteggiamento, l'idolo mascolino non finisca col commuoversi

ormora Dora, impressiona

ente ciò che ha. Amica mia, quando noi avremo imparato a dirci che la cosa, o l'essere, che possediamo è l'unico che desideriamo, quando saremo convint

ilenzio, - ma se questa cosa, se questo essere

ire. Del resto, ciò che è nostro bisogna saperlo tenere. E lo si tiene appunto colla felicità. Colla felicità nostra! Poichè non è che la donna felice che pu

e e mi a

roviamo; ed è sorprendente in quanti e quali angoli vicini e remoti la

leggi, e vedrai che tu pure già ne hai

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