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Gioia!

Chapter 8 No.8

Word Count: 1616    |    Released on: 04/12/2017

i ed intristisci. - Poi i doveri della vita quotidiana la chiamavano, la distraevano; doveva ordinare il pranzo per Gino, riordinare la casa per Gino, mettere ordine nelle car

lei insolenti ed insistenti, e le donne la fissavano, la stud

a Claudia - fece miracoli; Vilia non soffriva più nè di palpitazioni

a con suo marito, e Vilia fu

galoppatoio intento a guardare delle amazzoni che passavano al piccolo trotto. Vilia sentì un

; poi, vedendola così rosea e ridente, si a

e che sarebbe andato l'indomani a un concerto al Grand H?tel

piccola amica. Galimberti osservò che la bimba aveva dei meravigliosi cape

he tra pochi anni le da

erchè. E dopo un istante lo congedò. Egli, alto e ritto, a

e al lunch doman

cosse i

- disse l'Institut de Beauté,

è Luciana, salut

e le unghie. Alle sette fece una toilette ricercata, indossando una veste gialla e nera che non metteva quasi mai. ( - Sembri un affiche di qualche marca di Champagn

andare in casa Ricci ad incontrare un deputato che forse si sarebbe i

Luciana, la quale fece molti capricci e pianse e

fece i conti colla cuoca, si tolse la veste gialla e nera e si coricò. Disse a sè stessa che la vita era una va

l vecchio Ricci era stato in Inghilterra e voleva sempre le salse al curry indiano - Gino mangiò poco, digerì meno, e tornò a casa di cupo umore. A

... ma che deputato! n

- brontolò Gino, togliendosi la

palle e si sprof

a che ti vuole nella sua collezione. E tu t

sbattendo l'uscio e andò a dormire nella stanza degli ospiti ac

aligne; girò nello spiraglio della porta socchiusa che metteva alla sala da bagno, e, continuando la sua peregrinazione, avvertì che la parete di mattonelle di maiolica offriva ai suoi passi una sgradevole superficie lucida e bianca; affrettò il passo, tasta

inosità dei sogni per rientrare nell'aspra e materiale realtà giornaliera. Con senso fastidioso udiva battere un tappeto nel cortile, udiva nell'appartamento sopra al suo l'andirivieni di passi e lo smuovere di mobiglio.

ell'appartamento vicino la figlia dell'ingegnere fece i due

e aprì gli occ

d aggiustarsi la faccia e ad arricciarsi i capelli, e poi aveva passato la serata stupidamente sola. Dunque, dalle quattro del pomeriggio alla mezzanotte quando s'era addormentata, otto ore gettate via; buttate nel vuoto, sprofondate nell'abi

to a vivere, e già doveva dire di sè - perchè, tanto, gli altri lo av

o l'amava; Gino l'avrebbe sempre amata. La Ricci non lo interessava affatto; la Ricci non serviva che di pretesto a Vilia per

lzò rapida

e rabbioso nella sala da bagno. Trovò il bagno preparato, la stufa a gas accesa, la bottiglia dell'acqua di Colonia a portata di mano, e subito il suo rancore cadde e si spense. V

signora Ricci, scagliò via il pygiama come se fosse il deputato, e risolvette

to sentì correre sulla guancia una cosa, e si sbattè la mano sul viso; la cosa gli corse nei baffi e sull'altra gua

tì la sua pelle nuda incapponirsi. Non solo schifo aveva, aveva anche paura! Una vecchia domestica gli aveva detto, anni fa, ch

le dita nelle orecchie, e pestò i piedi nudi profferendo molte be

eria. Le spugne piene d'i

sala da pranzo dov'ella con Luciana l'attendevano per prendere il caff

casa, ammansito e comp

nata. La mamma era uscita alle undici dic

giornata febbrile sotto al bagno, e la notte tornò fuori nell'ed

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