Fante di picche
ltura che gli è tanto piaciuta nell'avversario. Ed è squisita misericordia del cielo se il signor Asdrubale, tutto intento a tirare di qua e di là il farsettone abbottonato perchè non
a titubante l'avversario, il quale, coi gomiti appuntati al tavolino e col
nanzi... poi risolleva il capo, impaziente della rivincita; il signor Asdrubale non gli bad
uto, dic
ettare, poi con uno sforzo
za melanconica: ?mi lasci dire che se lo merita; non è così che si gioca; per vincere la sorte bisogn
re, e l'altro ?non rida
l taccuino, e si è riabbottonato da cima a fondo. Il giovane leva anch'esso i
lta è il signor Asdrubale che me
assibile, offre la rivincita... gu
è sprofondato nella voragine di pelle di bulgaro del signor Asdrubale. Poco stante la
ta lire; le forze lo abbandonano, goccioloni di sudore gl'imperlano la fronte
gli rimane nemmeno il tan
leva la faccia sorridente e porge le carte al giovine, dicendogl
sto a giocare a credito, si adatta a riperdere il de
ere, ma l'avversario ne indovi
chio furbescamente, so quanto vale il signor Do
stessa dolcis
ivinc
i pensa,
o lir
si arrabbia di non a
to cin
intanto che distribuisce le carte; e non faccia complimenti,
, e lo cerca baldanzoso fra le proprie carte, sicuro come è di trovarlo. Quella voce ha mentito, Dona
viene nello spi
si fermerà, Donato invece non sa nulla, è sulla via della rovina (questo lo sospetta), ma è disposto a correre ad occhi chiusi. Il terribile gioco incomincia ora; finchè il magro taccuino dello studente di matemati
edele al signor Asdrubale. Ah! il brutto pensiero che attraversa la mente di Donato! si prova
fisso, il fante di picche quest'ogg
pensato male? Ne ha inteso dir tante! Vi è della gente così destra, dicono!... I
gioco bisogna e
olta. Assolutamente il signor Asdrubale tiene
etta lo studente, scelgo l'asso
ino la nuova vincita. Si ridanno le carte... Amara beffa della
dita, ha una visione; fissando l'occhio nel corpicciatolo meschino di quel fanticello, ci vede come una somiglianza di famiglia col suo avversario fortunato; se prova a levare il casco metallico all'uno, od a mettere un casco metallico al
'esclamazione del signor Asdrubale, il quale si ricorda d'aver viscere di misericordia, come tut
ndo l'asso di denari, non ho mai visto scirocco
n l'effetto d'un balsamo sulle ferite della borsa, pur nissuno a mente fredda vorrebbe dare
avversario, e nella sua miseria trova anco
rchè non è forse prudente quanto immagina l'ostinarsi, anzi nossignore, non è prudente nie
avversario cerchi una scappatoia, ed interrompe la
va; torniamo al
nodo della cravatta, si rimette in positura perpendicolare e d
mila o cento mila. Perde, raddoppia, riperde, raddoppia ancora, senza tremito, senza ansia, quasi indifferente. Una cosa sola lo inquieta, il timore che l'avversario, ad un dato momento, si levi dal tavoliere e dica col suo sorriso mefistofelico: ?Mi bas
di Valente si stacca ogni tanto uno che si rasciuga la fronte e stropiccia la pezzuola, e stringe le labbra nascondendo male il dispetto. Nè Donato scamp
rte implacabil
naffiati dal Lambro, risale l'erta faticosa del boschetto e ricompone innanzi agli occhi tutte le note sembianze di quel notturno paesaggio. Ecco i bruni alberi dondolanti, ecco le lunghe schiere d'acacie e la via maestra che si allunga come un
un istante, gli fa balenare una speranza che
e qualche cosa e di non sapervisi indurre, finalmente si sbottona, trae dall'ampia tasca, tirandola per un capo, una pezzuola di seta non mai finita e si a
anto poteva perdere; non dico già che la non abbia ad essere solvibile anche per il doppio, anche per il triplo, non dico questo, ella è giovane, è quasi ingeg
o guarda istupidito e non dice nulla; ed allora riatta
io la conservi, invertire l'ordine naturale delle cose, buscarsi un malanno, mi capisce; ma se non altro ci è un... fonda
d ancora ripiglia con
nta, per mostrarle che non voglio abusare della sua situazione, accetterò ancora una posta, una sola; s
rga il cuor
obbedendo ad un'ispirazione: ma questa
a; è la minaccia d'un male senza rimed
ia, fa tutto da sè; l'
mbrocca uno, non ne imbrocca; io non ce l'ho proprio il fante
gno, raduna le proprie carte, nasconde il tutto nella g
pidito, cogli occhi negli occhi di quel fanticello di picche dall