Fante di picche
porgendo l'orecchio, in un intervallo di profondo silenzio, si odono le v
testerecci, ed una mezza dozzina di scioperati, i quali, non avendo un quattrino per pagarsi vizii propr
essere stato un pezzo in silenzio, si decide a rammentare la sua presenza con un sospirone lungo lungo. Lo s
gli ord
parliamo altro; quanto al termine ed al modo di pagamento, io... (ah! le giuro che mi duole di aver guadagnato, non dico che preferirei aver perduto perchè non mi crederebbe e non sarebbe vero, ma in coscienza mi duole,)... quanto
di lagrime, ed arriva appena in tempo a trattener coi de
bale sembra pro
emplicissima, e deve passare fra noi due soltanto; anima viva non l'ha a sapere; di questo fatto doloroso nissuno avrà do
resistibile la sua eloquenza, perchè, inte
neri di talento, se lo lasci dire ancora una volta, hanno sempre una miniera sotto i piedi; un bel giorno battono il tacco e trovano il filone bu
o, ha una voglia pazza di regalare un paio d'impertinenze al suo avversari
spesso va di sghimbescio e ti inchioda a letto un paio di mesi... che so io; un giovane volenteroso e savio, come lei, medita invece una partita coraggiosa colla fortuna, combatte col lavoro e coll'ingegno, si piglia
lo specchio, abbozza un sorriso a due o tre camerati, esce a pass
di Milano batte la mezz'ora, un
tratto a gran passi, p
dal farsettone nero ripigl
a di farsi il bozzolo; anche lei si farà il bozzolo, sissignore, se lo farà anche lei, se Dio le conserva ques
, ed alla luce d'un lampione guarda
Norberto toccherebbe tutta alla sorellina, ed addio crediti; la signorina Costanza non potrebbe nemmeno farsi i ricciolini colla sua obbigazione, perchè non porta ricciolini, mi pare, ed il signor Asdrubale non potrebbe nemmeno accendere la pipa colla obbligazione
vincitore cominciano
le si arresta
i miei doveri; domani venga da
ica, ciò detto, volta
e non lo
lla parte? non v
, non dormire
atta, quattro parole sopra un foglio di carta bollata... vorrei che fosse già aperto uno spaccio di tabacchi che si leverebbe la seccatura subito... abbia pazienza fino a domatti
pagno gli lancia dal basso in alto con un occhio solo; ma nondimeno
non ha più un soldo; ma sono qua io per lei; dica che cosa l
drubale spinge con lieve violenza i
e due camerieri ed un gros
ile. Quella faccetta asciutta, quell'occhio che ammicca, quel labbro che sorride e par che ghigni, quel farsettone chiuso come una cassa forte dopo di aver
visione; non ragiona, ma sente un bisogno
e con voce rotta dallo sfo
nga domani; come le ho detto
cento, afferra il giovine per la falda dell'abito e lo costringe a sede
on ho premura; fra un'ora albeggia, e se ha tanta fretta faremo subito l'atto; intanto ecc
ma volta fissa gli occhi in faccia del compagno importuno; ma costui non ba
a e di buona fede è un'ansia paur
appi!? pensa il giov
hè, non immagini che farai, non vedi nulla oltre il bisogno del momento, perchè le tenebre ti si stringono intorno al ce
rio e la dolce insistenza del signor As
to più gli riesce, cerca un'idea. Non trova; in quella ridda di fantasie strambe-carte, tavolieri, debiti, sorrisi di Costanza, lagrime de
i evasioni impossibili; pensa al conte di Montecristo, una delle poche reminiscenze romantiche della sua vita numerica; si guarda intorno ce
tempo
gno, Camerlata?? grida all'improv
finalment
o levandosi di botto ed
già pagato, e chiama a s
disparte e gli dice sommessamente mettendogli in mano cinque lire: ?
voce stentorea ripete:
regno, Ca
a annunzia
il quale per la ventesima volta ripete: ?Ah! triste cosa il giuoco, n
di senza dir parola, afferra il biglietto
o si muove, parte... lo stu