I misteri del processo Monti e Tognetti
mi s
non produsse quell'eff
lica erasi
e soli trentaquattro zuavi furono travolti nella rovina. La maggior parte degli zuavi era assente dalla caser
enza riparo le so
ello scoppio furono arrestati dalle g
zza Colonna, gl'insor
tro quell'ultimo baluardo della libertà si scag
are l'attacco di fronte a quell'eroico drappell
sero a ricuperare la Porta San Paolo, mentre i suoi difensor
sulle piazze, e percorse da minacciose pattuglie. Intanto i gendarmi e i poliziotti andavano a picchiare alle case chiuse ed oscure, atterravano le
rere in quella sorte. L'accusa sola era l'arresto, era il processo,
lla polizia (ed erano molti) in quella sera veniva
terono sottrarsi alla carcerazione, e passare illesi attraverso dei fitti cordoni di t
tinuare a qu
frapponeva a quella tenace en
miglia da Roma. La presenza di Garibaldi, che alcuni giorni prima era giunto fra i volontari, aveva infuso nuovo spirito in quei valorosi, ed essi si acci
opera loro: ma il primo tentativo di rivol
a. Organizzò un nuovo movimento, e frattanto spedì dei messi al campo dei garibald
insero a quell'ardua impresa, che doveva cost
cili, presero via pei monti Parioli, con intendimento di penetrare ad ogn
i due miglia circa dalla città, si fermarono quivi ad aspettare, se
i quel giorno 23 ottobre qua
a da cinquecento zuavi, che c
o eroicamente, ma furono schiac
a larga mano sotto le bajo
o erano in moto giorno e notte. La piazza Colonna, piazza del Popolo, il Campidoglio, il Pincio, il Quirinale, tutti insomma i punti strategici, erano mutati in altrettanti campi trincerati, dove a
seguiva imperturbabile ne' suoi arresti. Le prigioni non bastavano più ai detenuti,
lo stato d'assedio, e impose il disarmo generale,
entre gli sgherri stranieri ribadivano le sue catene, i feroci
rire, e coi polsi insanguinati dai ceppi, e col ginocchio degli oppressori sul pe
no accaniti conflitti fra il popolo i
ceva un drappello di prigionieri romani, fu assalita dal pop
e all'Orsini verso piazza di Pasquino, a Santa Lucia della Chi
ttadini, ma non valsero a smuovere le falangi reclutate dal
rni, e che formerà soggetto d'altra
davano faticosamente raccogliendo armi e munizioni nell'
e antimeridiane del 25 ottobre una compagnia di gendarmi, coadjuvata da un battagli
egnando un sanguinoso conflitto. Erano cinquanta,
gni istante accorrevano nuove mil
nsori della casa. In mancanza d'armi, i popolani di Trastevere rovescia
rmi, tentavano di accorrere in soccorso dei loro fratelli, ma in ogni contrada
i dai loro concittadini, circuiti da un migliajo di combattenti nemici, consumate le munizioni, esaust
eno ai soldati irrompenti. Nell'atrio, sulle scale scorreva il sangue. Le donne combatt
suo bambino in braccio, combatteva armata di revolver, e vicino a
suoi figli: finalmente cadde colpita da una palla nel mezzo del petto. L'eroica
nuta impossibile la resistenza, incominciò la strage; uomini, donne, fanciu
voto, che col sangue istesso aveva scritto il 22, e qu
riportava la splendida vittoria di Monte Rotondo. Molti pontificj restarono morti in que
n sotto le mura, ed esso dal casino di San Colombo in vista della città avverte i romani di tenersi pronti al supremo c