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Il Re prega

Chapter 5 No.5

Word Count: 3505    |    Released on: 06/12/2017

nella vi

o, il quartiere elegante della ricca borghesia, e pagava 2500 lire l'anno. L'appartamento, vasto, ben aerato, lindo e gaio, mobigliato con ricercatezza: del palissandro,-allora prezioso ancora,-cortine di seta, tappeti, porcellane, quadri, una b

ora disservita, ed ei potè intravvedere la bella argenteria, la

lese di Minton e la cristalleria di Boemia. Tutto ciò, mediante 180 lire al mese! Era la ripetizione in permanenza del famoso miracolo dei pani e dei p

un momento l'aria goffa ed imbarazzata. Aveva dato il viglietto del capitano Taffa al domestico, ed aveva fatto

ti fra le labbra, entrò quindi a poco e toccò un piccolo campanello p

o; era lindissimo e si dondolava camminando. Le sue labbra erano carnose, rosse, grosse, i suoi occhi vivaci. Parlava il dialetto napolitano, si fregava le mani

volo era coperto di carte, una corrispondenza di larghi dispacci, coi grandi suggelli di cera rossa stemmati. Don Domenico era l'amico ed il confidente di due potenze: il ministro degli affari

di Don Domenico e la sor

covi che aveva fatto sedere il povero prete accanto a lui, c

stra persona, e che cosa posso fare per voi, perc

senza nulla omettere, eccetto le

co cangiò

ogna egli solo che tutto l'episcopato del Regno preso insieme. Gli è un uomo fu

sorbito il prefetto d

eg

herellando col curadenti, io non so proprio, io non

o, interrup

l'impiegato, voi sembrate aver del m

pose Don Diego. Ma io ho bisogno di v

te afflitto ancor

ego: potrei quasi

dunque vos

ora dici

ssa b

ore di un'aria malcontenta, esitò

Vergine Maria,

lzò Don Domenico; ciò c

esa, soggiunse Do

ritata, vos

N

ualche tempo a rifle

itto al Gran Libro, si può ancora, a peggio andare, tirare un vescovo, un monsignor romano, un canoni

ì: sorvegliato, pito

se ne trovano che per averli a pranzo o per farsi mettere a

che un tr

urchè impresso alla zecca su de

lamò Don Diego, io

olamente sei pov

iseria

Cocle, dappoi che e

atro spaventevole. E' n

e di re? pens

Gli è per un boccone di pane! E' mi rubano, quei briganti tonsurati. Almeno se mi lasciassero le mani libere! Se quei maledetti vescovi morissero

desti sei mila ducat

. Il suo posto è a riempire. Il vescovado rende quattro mila ducati l'anno, forse anco cinque mila, rinfocolando un po' la religione. Potete inventare una

amente codesto to

no. La piccola Passaro pretende anch'essa cinquecento ducati p

nsate a farla

inestra. A meno che io non metta a quel posto una guidonc

giu

rco grossol

l mo

lla corte e passa al bucato la coscienza del re e della regina

domandò Don Diego, intrigato perchè colui parlasse di cod

e senza spirito, con un subbisso di ciccia che sbocca ed inonda dovunque, che s'ubbriaca con Monsign

'altro c

e altresì qualche a

e a monsignore un partner dei s

il vecchio maiale, veh! Ma non parliamo più di ciò! Quanto a voi, ve lo rip

o, è la sola chiave che

lità a manipolare un miracolo… che so ancora? No, vi sono altre risorse nel nostro bel p

a essere vile ed infa

dizionari, se voi avete dei principj, aprite una finestra e gettatevi nella corte…

li parlava a cuore aperto. Perdono, davvero. Non è dei principj che io proclamo qui; è la mia in

dermi. In questo mondo non si vive mica solam

essi a lottare co

zia non esiste. Voi n

biate dei quattrini,

sarete ricco quando no

ete un

orridendo: la mine d'un

si dice: Non ci è nulla da cavare da questo

te, quando il domestico corse die

ego risalì. Don Domenico l'attendeva sulla soglia dell

iglio. Mio fratello mi ha pregato

, rispose Don Di

la a confessione…. Vo

mia sorella è straniera ai mie

erra. Io non so perchè siate venuto a Napoli. Io aveva creduto veder lampeggiare sul vostro sembiante altra

o il vostro consiglio. Voi siete buono in sostanza. Fate come l'agricoltore

Ad ogni evento, ecco ciò che avevo a consigliarvi. Mandate vostra sorella

nel salone dove i suoi amici l'attendevano per giuocare una partita d

ratto e silenzioso. Egli meditava le proposizioni,-cabalistiche allora per lui,-seimila ducati per esser vescovo! un secreto di Stato! un servizio alla polizia! un confessore per sua sorella! una mina!… Ei

e questa sera? disse B

conti la t

onto nulla. Questa città è un infer

mbina sclam

no un poco più caldo, perocchè ti confesso che io agghiad

n birro che veniva ad ordinare a Don Diego di presentarsi di nuovo al commiss

n Diego. Non mi sbarazzerò dunque g

sciar Napoli fra quindici giorni, per ordine del prefetto di polizia. Fu un colpo di fulmine per quel disgraziato che aveva appena speso quasi intero il minimo pecu

no per gli occhi. Diven

commissario si sent

ministro, disse egli

o con una voce soffocata, che ho dunque f

ua morale, del suo governo, di libertà, di dignità e di non so che altre fandonie. Ma quando si ha la pervers

ospiro, grid

icò il commissario. Non sono forse i

i! Ma io non

lio, Insomma, coloro che conoscono

parve sc

ando voi cospirate, noi altri, noi, siamo sempre un po' della partita. Cercate

lcuno, replicò Don D

, per corregg

io non ho gia

oi. Al vostro posto, io mi vendicherei; ma vi hanno di già sobbillato nel quartiere che io sono un tristo. Per

toccano, non potreste voi suggerirmi un mezzo per far rivocare da

e le persone che vi hanno calunniato sono vostri nemici

esti nemici, gridò Don Di

i fate parte. Qualcuno dei vostri complici ne ha parlato caricando il delitto sugli altri. Ora, ei bisogna p

te, riflettè qualche secondo, indovinò

e di alcuna società segreta. Vedo dunque che la m

Fra quindici giorni, a mezzodì, voi avrete la

are; gli si proponeva, senza mercè, ogni specie di cose orribili ed odiose: comprate una carica, siate spia, vendete vostra sorella, prostituitela al confessionale di un gesuita, d

Gli si dimandava una metempsicosi infernale. E si trattava forse

re, la vita, l'anima, l'avvenire di Bambina vi erano compresi. Gli si domandava, inoltre, un'eccezione unica alla regola, ovvero quell'abbominevole governo gli proibiva di divenire l'esempio solenne di un prete, colpito dal vescovo ed assolto dalla società, conda

e gambe penzolavano, le braccia s'incrociavano sul petto: meditava e piangeva. Sentì le sue guance molli a sua insaputa, q

isoluto il s

pensando Dio sa che. S'informò di Don Tiberio e scherzò su i suoi vicini. Infine condusse sua sorella ad udire la musica

e? tu mi vi

nsa prima di diman

ifizio don Agamennone degna

andrai a

Bambina ridendo

Napoli: ciò è alla moda. Bisog

rò a confes

al padre Piombini che spilluzzica le anime

re a quel rigattie

tare. Resterai dieci minuti sotto l'alito fetido di quel monaco che t'insozzerà il viso. E c

rà piacere

è u

con un gesuita. Poi se non dirà che ha confessato la

io Campobasso si era recato dal prefetto, e questi, in seguito,

andò il marc

estremamente abbattuto d

esso la

n fino all

voi data dell'adozi

complici, che l'ha accusato per

a nomina

Assicura anzi n

p

ato a lasciar

miei ordini per dar s

emo tranqu

titi dia questa lettera ad un commissi

ualche parola in cifre. Poi piegò la lettera in un certo mo

ellenza, e

amò il march

se la penna, il

mercante di tabacco,

cellenza vuole ella il

sera nel mio palco a S.

nza. Il rappo

Barcolla sempre i

La Compagnia esi

ede

corriere di Roma nella notte

. 15 non

lla. Tutto si è passato

ene. A

del mattino, il baron

e gli

terò ad un uomo che

sguardo di Tiberio

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