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Memorie di Giuda, vol. I

Chapter 10 No.10

Word Count: 4232    |    Released on: 06/12/2017

ascorsi dal mio arriv

i tenesse. Tutte le congetture che avevo fatte su quella donna, eran fallite. Trovai stupida l

La dicevano frivola: ed il suo spirito era ornato di tutte le gemme ed i profumi della poesia greca e romana. A Capri, ella aveva figurato nella mandria di Cesonius Priscus, l'intendente della voluttà di Tiberio, e vi aveva imparato la politica del mondo, maneggiandola con Sejano che le faceva orrore. Claudia aveva certamente uno scopo; io mi perdeva in un dedalo di supposizioni, e non scopriva, dopo tutto, la verità in nessuna di esse. Non avevo più fretta di lasciarla, e oggi ancora, dopo tanti anni, e dopo tanti avvenimenti, cerco nel mio cuore perchè non l'amavo! Io era, certo, in quel

me una lama d'oro durante il giorno, come una nube violetta la sera ed il mattino. Passeggiando lentamente, l'uno vicino all'altro; cogliendo qui un fiore, là una foglia dai vasi di majolica azzurra, ag

come le armonie del deserto;

iulia, dal fondo dell'esilio, ove il suo amore aveva fatto naufragio. Una grav

almente Claudia. Attendi qui. Licenz

ebre, come un'ombra che cerca riposo. Un'ora dopo, Cypros venne ad annunziarmi che Claudia mi attendeva. Aprì infatti

merò fors

e sembrava tessuta e filata di perle, profumata da viole, da bottoni di rosa ed iridi, rallegrata da un nuvolo di uccelletti indiani come il contenuto di uno scrigno di pietre preziose messe giù. Delle svelte colonne d'oro separavano le pareti in diverse inquadrature e sostenevano il soff

tela d'Egitto, e sopra i guanciali di tela delle Indie. Lungo i muri correva una fila di guanciali di seta bianca trapunta a fiori, alcune sedie d'avorio; un immenso specchio racchiuso in un cerchio d'oro cesellato, sostenuto da due schiavi agginocchiati, in bronzo di Corinto, stava dinanzi la finestra; e nel mezzo della stanza, un piccolo letto d'ebano

riante impregnava l'aere. La porta a vetri colorati che dava sui terrazzo fu chiusa; ma quando

geva i lombi. Una rete rossa imprigionava i suoi capelli neri ondati di azzurro, e traversati da un pugnale a testa d'oro, fino come un ago. Nulla di più voluttuoso, e di più casto: quella ricchezza era modesta. Pareva d'entrare in una stufa da fiori.

la allora, demolisco

ilenzio. Mi dirai almeno, perchè m'hai chiamato, perc

mpo dunque che tu te ne vada, e che ripre

Claudia, sono io stesso, o piuttosto la mia n

i averlo

vvisto,

fare del tuo paese una repubblica aristocratica, sotto l'oligarchia sadducea, annien

mio scopo. L'h

elarmi i t

mpimento di questa risurrezione nazionale, uguagliandoli tutti nel costituirli separatamente; dare a questo moto un capo che segua il mio impulso, al quale

alcuni istanti di riflessione. Il successo dirà se l'è una

e non so ancora e

Pr

nipote dei Cesari, cittadina

ste

a, non m'h

nderti, sono convinta, e

ipe

il mio a

i e sc

trasformarti in Messia: tutta la razza di Giu

r Messia per concorrere a

ani per impadronirsi del potere a Roma e dello imperio del mondo, non s

rtunato, un conquistatore marciare su Roma, e proclamarsi dittatore. Perchè n

ti sopra Claudia e mi a

are della conversazione ci ha gettati s

a noi tutta l'Asia da risuscitare: l'impero di Ciro, d'Alessandro, di Dario, di Salomone stesso? Restiamo da questa parte del Mediterraneo ove il clima è così bello, la natura così ricca,

lle mostruosità che la plebe vigliacca ha bisogno di credere per non confessare a sè stessa di non essersi sola imbragata nella poltiglia. L'ho inteso io stessa, codesto racconto, contaminare le mie orecchie, quando mi recavo a Roma e vedevo quel popolo che conduce il mondo pros

cina a parlare di cose, che domani non vorres

anni avrebbe dovuto inciampare, soccombere mille volte, credi tu che io ti abbia tenuto qui dieci giorni per conoscerti, per comprenderti, che ti abbia fatto udire poco fa una parol

intera

he inganni tanto, quanto i

noranza comple

porto mai su di me che due gioielli: q

ciò mi ave

ne - ella, figlia di Augusto, con questa sola schiava Gallica per compagna di disgrazie, ella, giovine ancora, uccisa dal veleno di suo marito; ella, madre, che sa la sua unica figlia, figlia dell'amore cento volte più cara della figlia d'un marito imposto dalle convenienze, essere condannata ai più infami mestieri - quest

pio a co

io ti faccio delle rivelazioni che mio m

erc

Un giorno, nondimeno, ella prese una risoluzione disperata. Ella mi disse: Domani partirai per Roma. Non la vidi più in tutta la giornata. Scrisse. Scrisse una lunga lettera a Tiberio che io doveva rimettergli. Julia gli si confessava. Ella gli rivelava il nome di mio padre già morto, le circostanze della mia nascita, e domandava grazia per me. Partii. Vidi Tiberio. Gli diedi la lettera di mia madre. Tiberio la lesse da cima a fondo senza che il suo viso tradisse la menoma emozione. Poi la gettò tranquillamente sopra un braciere che riscaldav

fosse vinta dalla commozione.

nto, che se io mi rassegnava a quegli obbrobri, gli era per ottenere il perdono dell'esiliata. Egli scroccava la mia vergogna. Ciò ch'io soffrii, nessuno lo

io inginocchiandomi dinanzi a Claudi

ia: non poteva più vendicarsi di una madre, immergendo me nella melma. Ma questo non era il mio solo supplizio. Io era maritata. Chi mai conosceva la santa parola che io portavo nell'antro della dissolutezza? chi sapeva ch

dunque per questo che la

e alla mia interru

evo un bel fulminarlo del mio disprezzo, quel Sejano, egli si aggrappò a me come le anime alla barca di Caronte. Dovetti raccontargli ciò che io ti racconto ora. Q

siglio ti diede il terribile

risuonare alle mie orecchie la parola di mia madre: vendetta! io che porto sopra il mio capo il suo pugnale, e che vedo ogni mattina, risvegliandomi, ogni sera, prima di chiudere gli occhi, la schiava fedele che raccolse il suo ultimo alito. Intendi tu adesso, Giuda? C

commuove, ma non mi spiega tutto.

Pa

osce egli i t

a Tiberio come una delinquente. Egli non sa nulla, e nulla

laccus sa ciò

oglie, suo padre, la sua coscienza: quell'arnese da crapula, per una notte d'orgia, metterebb

allora

iani, non avete voi calcola

o conto t

ire l'urto diminuendo le for

i lasci tu in questa tragedia che può forse f

sarà d'altronde pagata. Nel vostro Tempio, nel sepolcro di Davide, vi sono ancora degl'immensi tesori benchè in parte già saccheggiati. Noi contiamo su quelle ricchezze. Con questo denaro si comprano le legioni della Gallia, della Spagna, della Bretagna. Da tutte le parti queste legioni incedono su Roma e rovesciano Tibe

r nu

enti correggeranno gli sbagli d

e il tuo istrumento. Il fantastico per me è il vero; l'assurdo è il mio ideale. Dar la mentita alla ragione, gli è il supremo dei miei piaceri. Io sono a te. Ma, confidenza per confidenza. Se tu mi hai indicato lo scopo, lascia a me scegliere la strada, il tempo, gli uomini. Il n

ato, e sarai più sicuro

audia di questa mattina senza amarla e senza desiderarla; non potrei forse vivere due giorni ancora colla Claudia di questa sera senza amarla alla follìa ed adorarla come un dio. Ho il presentimento, direi quasi la cert

susurrò Claudia, gli occhi brilla

se ti ho ma

è sarei inesorabile con te, ment

prendendole la mano e po

edi, gli occhi fissi e divaricati, terribilmente pallido, immobile. Lasciai ricadere la mano di Claudi

prime convulsioni. Un colpo di tuono sco

nanzi il letto di sua moglie, che lo guardò

volgendosi dall'altr

ato due persone che cercavano codesto giovane, e

orsi nell'altra stanza, rimpett

orni, egli si recava nella stanza della Galla, a quell'ora avanzata della notte, e veniva a conversare con lei. Di che parlava Pilato con quella ragazza? Cosa aveva a dirle, con quell'aria misteriosa? Dio mio! Colla schiava Pilato andava a parlare di sua moglie. Le

e, pensava Cypros; dunque n

on gli dic

ava sopra la sua persona. Cypros non ebbe mai a raccontargli che sua mogli

o, ed in un fallo che ella s

meglio che alleviare la mia vedovanza. Poteva ella pensare che Claudia ed io vivessimo come fratello e sorella? Tremò davanti

nza voltarsi. Giuda era per partire. Ma trovo impertin

otti qui onde procurare loro il piacere di v

ettare alla porta

per loro. L'affezi

Andate dunque e addio,

asso indietro per

i chiesi, hai anc

E

ecie di tranello, in quel giorno appunto in cui una simile p

'ho ord

ni giorno mie notizie e ricevevo le sue, poichè la povera vecchia è ammalat

bbe

re a Gerico in questa no

vi si

movimento alter

ono chiuse, ed io non po

atti,

e, una parola d'ordine onde farmi apr

lettendo, hai tu qui ciò che

ispose

cco la parola d'ordin

mai aspettata forse, che il suo nome fosse stato dato da Pilato. Questa impressione

, va bene. Grazie per

uovo alla bella

starono soli l'uno

o, che un giovane di ventitrè anni ed una donna di ventiquattro fossero restati dieci giorni

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