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Memorie del Presbiterio

Chapter 2 No.2

Word Count: 819    |    Released on: 06/12/2017

te sciagure, sono passati dal gio

Allora io vedevo e sentivo; splendore di cielo, verzure di convalli, scroscio di torrenti, belate di mandre, tutto brillava, profumava, cantava

al primo nascere del sole, e aveva continu

io di Sulzena, la stanchezza dell

a madre; due tra le infinite cose

ce, quasi voluttuosa, come quella che conduce alle l

are, quando la recrudescenza della fa

nchi a farmi accorto del

, era successo un selciato di pietre druidiche, sul quale, a non inciampare, vi giuro che o

ino, ed a un mio talento ginnastico se non mi ruppi il coll

descrivervi il vi

chio, al cui verde opaco spesso viene a sposarsi quello trasparente del caprifoglio avviticchiato alle pareti. Porte basse e larghe, attraverso alle quali appare il cortiletto ingombro di gerle, e quasi sempre ombreggiato da un pometo ch

ro lastre di pietra appena dirozzate, e dove tre volte al giorn

ovrapposta a un uscio, cui si ascende per tre o quattro gradini, dietro il quale si cela umilmente un locale umid

uardato e guardassi in su ed in giù a destra ed a sinistra, l'insegn

gazzetto ed un cane. Il primo, spalancati due grandi occhi azzurri mi aveva contemplato in silenzio per un minuto, poi s'era dato alla fu

dalla faccia inospitale, c

difficile di trovarsi nell'imbarazzo in cui avevo

i sacri dell'In

me sonoro abbondante in vocali, e c

lire invece che di scendere, per l'unica ragione che avete preferito, leggendo sulla vostra Guida, fra i molti che vi stanno intorno il villaggio dal nome più seducente, dal nome più dolce alle labbra dell'uomo? Ma, ahimè, siccome è più che possibile che una Bice

io di Sulzena quando, giunto all'inevitabil

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