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Memorie del Presbiterio

Chapter 3 No.3

Word Count: 1670    |    Released on: 06/12/2017

neva le braccia, nude fino alle spalle, nell'acqua biancastra, e pareva assorto in qualche occupazione di grave momento,

o dalla fogna un cencio infilzato a un bastoncino, esclamò, c

o trovar l'acqua pulita alla mattina! Come si fa, se lascia

ssi io, sapreste i

che osservò fu-indovinate

no! ma questo era il p

are l'alpestre ornamento del mio muto compagno di viaggio colla

cime di camosci così grossi; è f

da lontano, epperò abbiamo bisogno di mangiare e di d

amente non ce n'è

C

il cu

ra il curato

cente che, per mancanza della locanda, n

vostro curato che

mica le insegne delle osterie, nè vi dormono sopra.-L'importante è che trovino un desco ed un letto; ciò ch

il tetto di un prete; quella di dovergli restare debitore di un servigio mi fece cav

a mia istantanea ripugnanza, apparente

il quale l'accettar l'ospitalità da un uomo di chiesa, non sarebbe sembrato certamente un derogare ai prop

ue altre occasioni, dacchè mi aggiravo su per quei mo

tragedia che si svolse nelle tenebre di un granaio, fra due

e, per conseguenza, gran parlatore. La sua vita domestica e i suoi sproloquii, non rammento se più degni di Casti o di

sacerdote di simil genere, mi spaventava quasi peggi

gio, di cui dovetti ripetere più volte il nome ch'ei non conosceva che in dialetto; dialetto

to; e c'è a due terzi di strada un torrente

o m'ha, come lo vedete, aiutato a guadar

; poi si volge per la strada più stretta, a mancina: q

e sano, voi e tutta

alla chiesa; di là

en

ncammi

insolita pulitezza. Alti gruppi di quercie si intercalavano bizzarramente qua e là all'abitato, coprendo le tegole di verzura e di

e, ed io vedeva, nell'umida penombra, di così cari motivi d

uno che possa offrirmi, pagando, una materassa? Una materass

mbe in aria non cade in terra la croce di un quattrino. I più agiati, in quest

roverò alloggio a

che ha cinque figlioli sulle spalle, apre ai forestieri di notte:

he facevate into

ua. Per esempio, veda, stanotte la voleva esser bella, se non c'era io a liberare da questa calza il p

ue impiegat

me se gli avessi parla

esto che non posso andar a casa

panile era fatto per destare la mia curiosità

ga alla porta, dopo il rosario, di domandarmi se ci sono stato ?Baccio e il pertugio??

dunque anche le f

eschi se si aspettasse una

arete bianca del presbiterio, e più in su, dietro la cima di

ura di donna; e, tranne il gorgheggio sommesso di un usignuolo, che rompeva l'aria a intervalli, per l'

chè la sua fisionomia sincera e gioviale erasi alquanto rannu

e della chiesa, e apparve davanti a noi una strana figura um

di pianto, e mettendo le mani sulle spalle della

Oh! la mia povera Gina... la mia po

o. Il campanaro era lì c

Anche il signor curato

chiamarlo. Ah! Baccio

so il villaggi

accento di così profonda desolazione, che me ne sentivo tutto atterrato. Nulla inf

arga fronte coronata di capelli bianchissimi; illuminati dalla luna, li avresti detti un'aureola. Non so quale solennità tras

vai il cappello e gli fi

immagine; quella della morte con cui stava per trovarsi a collo

colla testa fissa al v

; ho mutato avviso. Mi fermo q

sagrestano

lla sua voce strozzata che parea voler farsi ad ogni costo gen

don Luigi! questa sera ne aveva proprio bisogno. Se sapesse, signor mio, come ritorna s

badate che spenderò la vostra parola; che senza le info

a le sarà fatta; e ne avrò anch'io

ati che fummo alla porticina del presbiterio, ogni trepidazione, ogni ripugnanza mi avevano lasciato

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