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La Signorina

Chapter 3 No.3

Word Count: 1605    |    Released on: 06/12/2017

.. Lu.

l tiro al piccione, tutto chiuso da una siepe folta ed alta; ma già allo scoccar delle set

tore che

ilato, senza aspettar risposta: - Bis

da un pezzo!

va innanzi ap

ore: il padrone l'

estito?... T

acendo sgrigliolare le scarpe nuove s

tromba in

erò da

esco! Già pronto per

di sigarette: risponde appena, colla v

on g

attino. Avremo una giorn

tromba in

alzata mattutina! Io ho già fatto una p

cerini, arrabbiandosi perchè non

serva sott'occ

i di buo

allora Nicoletto va a guardare alla f

tromba in

arda torvo, poi lo i

Sa

olta scattan

o, credo, trop

agito leggermente?

coi padrini

accettato, senza ribatter parola, tutte le condizioni del nostro av

ttato condizio

tro Savoldi un ma

ettarlo, assolutamente. La volontà del ?primo? dev'es

n piazza del Duomo, al Caffè Carini, Francesco Roero a capo chino, sem

biamo agito troppo leggerm

l suo compagno, le ripete nella propria c

rso. è perciò che non ha mai pot

appresentanti del Bonaldi, il marchese Emanuele Estensi e il conte Carlo Faraggiola,

emocrazia che si trovavano di fronte; e a Francesco Roero, che fin allora non ci

punta di clericalismo; non erano soltanto i rappresentanti del partito politico di don Giulio Arcolei ma rappresentavano i due rivali suoi più temibili pres

ava, li metteva in ridicolo e li invidiava. Francesco Roero era ricco, era entrato ormai nel sancta sanctorum della più ristretta società milanese, ma perchè suo padre, un fittabile di Lodignola, si era logorato la vita accumulando pe

sia di mostrarsi lui, in tutta la sua condotta, ancor più gentiluomo di quei due campioni autentici della vecchia razza, a furia d'inchini, di sorrisi garbati

accia e le mani festosamente in segno di saluto, li raggiunge affrettando il passo e subito,

Non vi siete me

e spalle di Nicoletto Loreda che fa ?l'omeno d'arme? con una disinvoltura e un'animazione straordinaria e alle spalle persino del suo stesso avversario, il Bonaldi, ch'egli chiama sottovoce don

lo seccato col farlo alzar troppo presto e tutti i suoi sfor

da serenità di quella fredda mattina di gennaio, gli penetra nel sangue, nel

, altrettanto adesso è ostinato, cavilloso, risoluto, perfin

to Loreda che sembra a nozze e quando vede in un angolo del cortile il giovine chirurgo dalla barba ispida

coraggiosamente. Ma allora si trattava della sua pell

l momento in cui i duellanti saranno

posizioni, la sua voce si fa bassa, r

scialba, sinistra, maledetta che gli fa b

lzante!... è un lampo!... Come sarebbe felice il Roero se potesse ba

a, se accadrà u

e trattative, nel fissare le condizioni di quello s

duto nulla, pen

dovevo accettare così, ad occhi chiusi, in fretta, leggermente tutte le condizioni dell'avver

celta del terreno: il

fortuna il cuore del Roero h

rsari assegnando al conte Faraggiola

pensa il Roero - mi sare

otto, la camicia; a petto nudo, sono posti l'uno in faccia all'altro. Che cosa fanno?

reda gli dà

è pesa

co inglese, è in mezzo agli avversari e prende con ambe l

ri, in

amente dinanzi agli occhi del Roero, colle figure nere simmetricamente disposte dei testimo

punte delle due lame e si scost

lo

gli occhi esterrefatti. Un m

na lunga frasca della siepe: osserva un istante, p

ia contro l'avversario at

Al

rimasto ferito al braccio. Il medic

ldi, fulmineo; ma nell'impeto si getta contro la scia

Al

Al

il Roero si precipita raccogliendo fra le braccia il Savoldi

er dio! Dott

al ferito. Nespola fissa in volto al Roero due

... Lu.

sangue che gli sgorga dalla gola, dalla

uovo orribile

mo

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