L'Innocente
esimo sabato, ebbi un acce
i giornali. Per caso mi venne sotto gli occhi il nome di Filippo Arborio, citato in una cronaca. Un
Fuori, innanzi alla vetrata che dava su lo spiazzo, passarono Giuliana e mia madre, l'una a
santemi bianchi; la mia ansietà nell'udire l'aria di Orfeo; le parole scritte sul frontespizio del Segreto; il colore dell'abito di Giuliana; il mio dibattito alla finestra; il volto di Filippo Arborio,
ardare dentro di me, per guardare in faccia la mia paura, io
erata sicurtà della vita, senta a un tratto il morso del male antico, si accorga di portare ancora nella sua carne il male inestir
era disciolto. Troppo grande bisogno aveva la mia anima di cullarsi nell'illusione, di credere e di sperare. La mano santa di mia madre, accarezzando i capelli di Giuliana, aveva per me riaccesa intorno a quel capo l'aure
mbi? Quella di entrambi, certo, perché un semplice riflesso della sua tristezza oscurerebbe qualunque tua gioia. Tu supponi che, essendo tu contento, ella sarebbe anche contenta: tu col tuo passato di licenza continua, ella col suo passato di continuo martirio. La felicità che tu sogni riposa tutta su l'abolizione del passato. Perché dunque, se ella veramente non fosse pura, non potresti tu mettere il velo o la pietra su la sua colpa come su la tua? Perché dunque, volendo far dimenticare, non dimenticheresti? Perché dunque, volendo essere un uomo nuovo, disgiunto completamente dal passato, non potresti considerar lei come una donna nuova, nelle condizioni medesime? Una tale ineguaglianza sarebbe forse la peggiore delle tue ingiustizie.-Ma l'Ideale? Ma l'Ideale? La mia felicità sarebbe allor
uella profonda, inalterabile malinconia ch'ella porta negli occhi non è sospetta? Quella sua aria smarrita, quella nube d'un pensiero continuo che le pesa tra ciglio e ciglio, quella stanchezza immensa che rivelano certe sue attitudini, quell'ansietà ch'ella non riesce a dissimulare quando tu ti avvicini, non sono sospett
adenti, tremolare a fior del suolo, vanire. Le linee dalle alture si volgevano indeterminate verso il fondo, si scomponevano, si ricomponevano, in lontananze illusorie, come un paese in un sogno, senza realità. Un'ombra plumbea occupava la valle, e l'Assòro dalle rive invisibili l'anim
con una fede così cieca in un privilegio inesistente? Forse tutti gli uomini, vivendo, incontrano un punto decisivo in cui ai più sagaci è dato di comprendere quale dovrebbe essere la loro vita. Tu già ti trovasti in quel p
dando fiso il meandro del fiume in fondo alla valle plumbea, mentre la compagine del cielo si dissolveva senza pos
un tratto; e mi agitò un'ansia confusa in cui tutti i sogni, tutti i desiderii, tutte le speranze, tutti i
nava spesso; era una di quelle melodie velate ma profonde in cui pare che l'Anima rivolga alla
chè non s'adattarono alla penombra ma mi ferì il profumo acuto delle spine albe, quell'odor misto di timo e di mandorla amara, fresco come un latte selvaggio. Guardai. La stanza era a pena illuminata dal chiarore verdognolo che scendeva di tra le stecche delle gelosie. Miss Edith era sola, d'avanti alla tastiera; e segu
rare nessuno. Avevo un bisogno indomabile di cercarla, di vederla; pensavo che forse il suo solo aspetto mi avrebbe ridata l
se mio fratello, sorriden
iana crede che tu ti s
i nostri pro
ndere la mia disinvoltura consueta.-Ma tu vedrai. Son
di mio fratello bastava a suscitarmi. Ella era seduta, un po' abbandonata su sé stessa, tenendo su le ginocchia un libro che io riconobbi, il libro che io le avevo dato pochi giorni innanzi: La Guerra e la Pace. Tutto in lei, veramente, nell'attitudine e nello sgua
no nell'aria, esitavano, tremolavano come alette di libellule, tra verdognole e biondicce, dando alla vista per quella continuità e per quella labilità una sensazione quasi a
a constituzione agraria.... Sorridi? Avrai anche tu una parte nella nostra opera. Ti affideremo l'esercizio di due o tre precetti del nostro Decalogo. A
tà di pensiero e di sentimento, temperata da quella gaiezza gioviale, che era come un velo di modestia spiegato da lui medesimo contro la meraviglia e l'elogio di chi l'udiva. Tutto in lui appariva semplice, facile, spontaneo. Questo giovine, per la sola forza del s
dissi, prendendo il volume di
lo darai.
e?-chiese
e, insieme. Amo già Maria Bolkon
elle cose circostanti, e il sentimento rappresentato dai discorsi di Federico, da quel libro, dai nomi dei personaggi che Giuliana amava. L'ora fluiva lenta e molle, quasi accidiosa, in quel confuso
iegata all'angolo, come per ricordo; qualche altra era solcata da un colpo d'unghia sul margine, secondo la nota consuetudine della lettrice. Voll
te stesso. A qual esito sei giunto avendo per unica guida il tuo intelletto! Voi siete giovine, voi siete ricc
l'a
na ricevuti? Che avete fatto pel vostro prossimo? Avete pensato alle vostre migliaia di servi? Li avete aiutati moralmente e materialmente? No; è vero? Avete profittato della loro fatica per vivere una vita corrotta. Avete cercato di adoperarvi a vantaggio del vost
ana aumentava l'orgasmo. Il passo trascritto era indicato nella pagina con un solo segno. Certo, Giuliana lo aveva segnato pensando a me, ai m
Federico udissero i b
n solco visibilissimo: quella su la mo
piangeva; ma si senti lacerare il cuore, pensando ch'egli era colpevole di torti ormai irreparabili e indimenticabili. Il principe vecchio anche venne, e baciò
o, gittai a Giuliana; e il suo profilo mi s'impresse così che mi parve di continuare a vederlo su la pagina, accanto al "povero esile volto" della principessa morta. Era un profilo pensoso, reso più grave dall'attenzione, ombrato dai lunghi cigli; e le labbra serrate, un po' cadenti all'angolo, parevano involontariamente confessare una stanchezza e una tristezza estreme. Ella ascoltava mio fratello. E la voce di mio fratello mi sonava all'orecchio confusa, mi pareva remota se bene fosse tant
endomi il libro di tra le mani, chiudendolo, posandolo di nu
pausa, come per rendere in
u, da miss Edith, a f
mi pare, la Marcia fun
che piace a t
mmo. Qualche gruppo di note giungeva fino a noi, nel si
, dunque
do a piovere, a piovere senza tregua. In piedi, rimase là qualche istante, a capo chino, a guardare lo strato dei fiori ch'ella scavava e ammonticchiava con la punta sottile della sua scarp
Romance
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Werewolf
Romance
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